Prevenzione Frane e Alluvioni
Il piano di Gestione Rischio Alluvioni
Il Piano Assetto Idrogeologico
Risorse
ATLANTI DEL PO
Da questa sezione è possibile scaricare alcuni atlanti cartografici che sono stati realizzati nell’ambito di studi di approfondimento dell’Ente
CARTA DEL PO E DTM
La nuova ‘Carta del fiume Po’ si richiama alla Serie delle Carte tecniche del Po, a scala 1:10.000, realizzate con tecniche di restituzione aerofotogrammetrica analogica
MORFOLOGIA fLUVIALE DEL PO
sperimentare il Grande fiume per coniugare il riequilibrio morfologico, la sicurezza e gli usi antropici
SISMICA e argini del po
In questa sezione è possibile scaricare la documentazione prodotta dall’Autorità di bacino del fiume Po nell’ambito di alcune verifiche sismiche delle arginature delle casse di espansione e di parte delle arginature maestre del fiume Po
Frane e alluvioni
Fra gli eventi naturali che, negli ultimi decenni, si sono manifestati con maggior frequenza negli stati della Comunità Europea, le inondazioni e i dissesti da frana hanno fatto registrare le conseguenze tra le più dannose per le persone, il territorio ed i beni economici e sociali. Inoltre, secondo valutazioni ormai diffusamente condivise, il rischio di inondazione e da dissesto di versante è destinato a crescere, così come il numero di persone potenzialmente esposte, a causa dei cambiamenti climatici, e della conurbazione. Per quanto riguarda le inondazioni costiere e interne le stime per la regione europea indicano che hanno causato la morte di più di 2000 persone e hanno colpito 8,7 milioni nel periodo 2000-2014. (fonte EEA- agenzia europea dell’ambiente). Anche in Italia l’esposizione a tali rischi è particolarmente elevata e costituisce un problema di rilevanza sociale sia per il numero di vittime (si parla di 226 morti per alluvioni e frane in un ventennio) che per i danni prodotti alle abitazioni, alle industrie ed alle infrastrutture.
Delle oltre 900.000 frane censite nelle banche dati degli Stati europei, quasi due terzi, circa 600.000, sono italiane. (Indagine EuroGeoSurveys). Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 12.405 km2 (4,1% del territorio nazionale), le aree a pericolosità media ammontano a 25.398 km2 (8,4%), quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 32.961 km2 (10,9%) (Fonte ISPRA, 2018).
Nel Distretto del fiume Po l’indice di franosità è pari circa al 27% (IF: corrisponde al rapporto tra la superficie totale delle aree pericolose indicate nei PAI e la parte di territorio collinare e montano compreso nel distretto), mentre le aree a pericolosità idraulica per lo scenario a bassa frequenza L-P1, si estendono per 18.600 kmq (22% ), media M-P2 15.500 (19%) kmq e elevata H-P3 6400 kmq (8%) (le percentuali sono calcolate sulla intera superficie del distretto 82.800 kmq).
Da circa un ventennio il distretto del fiume Po è dotato di un sistema di pianificazione territoriale settoriale (L.183/89 ora D.Lg.152/2006) finalizzato a raggiungere un livello di sicurezza adeguato rispetto ai rischi connessi alle frane e alle alluvioni. In particolare, con i Piani stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI), è stato definito il quadro delle criticità, in relazione al quale sono state disposte norme di regolamentazione di uso del suolo e sono state programmate le azioni strutturali necessarie per la gestione delle alluvioni e del dissesto da frana: ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, regolamentazione degli usi del suolo per le finalità di controllo del rischio idraulico e idro-geologico.
In merito agli eventi alluvionali, il Parlamento europeo con la Direttiva alluvioni (Direttiva 2007/60/CE) definisce un obiettivo comune per tutti i paesi membri per ridurre le conseguenze negative sulla vita umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. A livello nazionale la Direttiva 2007/60/CE è stata recepita con il D. Lgs. 49/2010 e costituisce una opportunità per riesaminare, adeguare e migliorare le azioni per la gestione del rischio alluvioni già definite nei PAI vigenti, tenendo conto anche delle esigenze di adattarsi ai cambiamenti climatici e di aumentare la resilienza alle catastrofi. Viene dato avvio ad una nuova fase della politica nazionale per la gestione del rischio di alluvioni, da attuare attraverso il Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA). Questo si configura come un piano strategico con il quale si fissano gli obiettivi di un Distretto idrografico in materia di sicurezza dalle alluvioni indicando i mezzi, gli strumenti e le azioni per raggiungerli in una prospettiva di medio periodo (cicli di 6 anni). A tal fine il PGRA del distretto del Po orienta la sua azione sulle aree a rischio potenziale significativo, organizzate e gerarchizzate rispetto all’insieme di tutte le aree a rischio e definisce gli obiettivi di sicurezza e le priorità di intervento a scala distrettuale, in modo concertato fra tutte le Amministrazioni e gli Enti gestori, con la partecipazione dei portatori di interesse e il coinvolgimento del pubblico in generale.
Area Distretto_Km2
- Superficie totale delle aree classificate come pericolose 27%
- Superficie delle frane classificate con grado di pericolosità P2 o P1 (media o moderata) 5%
- superficie delle frane classificate con grado di pericolosità P3 o P4 (elevata o molto elevata) 20%
- Superficie delle frane classificate come Zone d’Attenzione AA 2%
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