I contaminanti emergenti nel Po

Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha orientato la ricerca verso lo studio e il monitoraggio relativa ai contaminanti emergenti  presenti nelle acque. Anche ADBPO cerca di approfondire il tema sul grande Fiume.

 

fACCIAMO LA NOSTRA PARTE

LA RICERCA PER LA CURA DEL GRANDE FIUME CONTINUA

One Water, One Health 

Acqua accessibile e pulita è un aspetto essenziale del mondo in cui vogliamo vivere. 

Per AdBPo, che tra le sue competenze specifiche annovera la Gestione e tutela della qualità delle acque superficiali e sotterranee, è importante avere un quadro conoscitivo sempre più aggiornato e informato sullo stato di salute di questa preziosa risorsa, al fine di poter prendere le migliori decisioni e orientare efficacemente le politiche di tutela delle acque per raggiungere non solo gli obiettivi definiti dalla normativa europea e italiana, ma anche quelli sanciti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Il concetto di One Water, One Health, in cui AdBPo ha deciso di investire, affronta la gestione dell’intero ciclo dell’acqua che si riflette nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari.

L’obiettivo 6, pertanto, oltre all’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, si compone di ulteriori sotto-obiettivi, quale ad esempio il miglioramento entro il 2030 della qualità dell’acqua, eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e delle scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale.

 

 

approfondimenti
COSA SONO I MICROINQUINANTI EMERGENTI (MIE)?

Sono un’ampia gamma di sostanze chimiche, non ancora regolamentate nei programmi routinari di monitoraggio ambientale, che appartengono a diverse classi, come: prodotti farmaceutici utilizzati nella medicina umana e veterinaria (antibiotici, ormoni, etc.) prodotti per la cura personale, sostanze psicoattive utilizzate dall’uomo, pesticidi, dolcificanti artificiali, i filtri UV, ecc.

PERCHE’ VENGONO CHIAMATI MICRO E PERCHE’ EMERGENTI?

Il sostantivo microinquinanti si riferisce alle basse concentrazioni con cui queste sostanze sono riscontrate nell’ambiente (µg L-1, ng L-1), mentre l’aggettivo emergenti riflette le ridotte informazioni sui loro effetti dannosi sull’ambiente e sugli organismi viventi.

 

ANTIBIOTICI E AMBIENTE

Gli antibiotici possono essere dannosi per l’ambiente a causa del loro effetto sui batteri. Quando gli antibiotici vengono utilizzati per trattare le infezioni batteriche nell’uomo o negli animali, una parte di questi farmaci viene eliminata dal corpo attraverso le urine e le feci e finire nelle acque superficiali attraverso le acque di scarico. Una volta nell’ambiente possono persistere per lungo tempo e raggiungere livelli di concentrazione significativi, con effetti dannosi sulla flora batterica presente in natura.

COS’E’ L’ANTIBIOTICO RESISTENZA?

È la capacità dei batteri di adattarsi e di resistere all’azione degli antibiotici. Non sono le persone a diventare resistenti agli antibiotici, ma bensì batteri. I batteri divenuti resistenti possono poi passare da una persona all’altra, rendendo il trattamento delle infezioni più complicato e più lungo, talvolta impossibile.

QUALI SONO LE CAUSE DELL’ANTIBIOTICO-RESISTENZA

La comparsa di resistenza all’antibiotico può essere favorita da diversi fattori. In primo luogo, è proprio l’utilizzo di antibiotici a contribuire alla selezione di microrganismi resistenti. Il fenomeno è accelerato dall’uso improprio ed eccessivo di questi farmaci, dal loro impiego su larga scala nell’allevamento degli animali e nell’attività agricola, e dalla globalizzazione, che facilita gli scambi di merci e i viaggi internazionali, aumentando la diffusione dei ceppi resistenti e favorendo lo sviluppo di epidemie.

 

Le acque superficiali raccolgono grandi quantità di sostanze inquinanti, derivanti da fonti industriali, agricole, domestiche, dagli impianti di trattamento delle acque reflue, dai deflussi superficiali e dalle deposizioni atmosferiche. La Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) individua un elenco di sostanze pericolose e pericolose prioritarie, da sottoporre a monitoraggio specifico e la Direttiva 2013/39/UE ha stabilito un nuovo meccanismo (Watch List) per monitorare la presenza, sull’intero territorio europeo, di composti che possono rappresentare un rischio significativo l’ambiente acquatico e la salute umana, ma per le quali i dati di monitoraggio sono attualmente insufficienti. Tra queste sostanze si annoverano i microinquinanti emergenti, come ad esempio farmaci ed antibiotici. Quest’ultimi, a causa della loro continua e massiccia immissione nell’ambiente, sono considerati una classe di sostanze da attenzionare in modo particolare, soprattutto perché una esposizione cronica agli antibiotici può provocare lo sviluppo e la diffusione nell’ambiente dell’antimicrobico resistenza (AMR). Tale problematica, riconosciuta come una delle minacce più gravi per la salute umana e animale, ha indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea ad adottare strategie ed azioni coordinate atte a contenerne il fenomeno. Il Piano d’Azione europeo One Health contro la resistenza antimicrobica prevede un approccio multisettoriale integrato, affrontando la minaccia da un punto di vista sanitario, veterinario e ambientale.

AdBPo, in questo contesto, ha deciso di promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione con il Progetto AQuaPo -Analisi della Qualità delle Acque del fiume, con l’obiettivo ultimo delineare per prima volta a livello distrettuale un quadro conoscitivo per l’inquinamento da contaminanti emergenti, al fine di definire di strategie gestionali per la protezione dell’ambiente, che potranno favorire nel medio periodo l’implementazione di azioni di contenimento della loro presenza nell’ambiente acquatico. Questa progettualità si basa su una collaborazione con partner di eccellenza come Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, con i quali AdBPo condivide una visione comune, che mette al centro la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, centrando in pieno il Goal 17- Partnership per gli obietti dell’Agenda 2030.

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