I progetti coordinati da AdBPo sulle micro e macroplastiche interessano direttamente il fiume Po, il principale corso d’acqua italiano, e si prefiggono l’obiettivo di stimare con attività in campo i quantitativi realmente veicolati fino al mare Adriatico.
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Micro e Macro Plastiche: Un mondo da conoscere
L’inquinamento da plastica è diventato uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare, sia per la sua gravità, sia perché è stato ignorato per troppo tempo.
Le materie plastiche possono avere un grande impatto sull’ambiente, e sono oggetto di continua ricerca scientifica e di diverse misure normative. Queste possono essere classificate in due principali categorie: macroplastiche e microplastiche. Le macroplastiche hanno una dimensione superiore a 25 mm, come ad esempio sacchetti, bottiglie, reti da pesca scartate, sezioni di tubazioni. Le microplastiche, invece, hanno dimensioni comprese tra 1nm e 5mm e si suddividono in primarie e secondarie. Le microplastiche primarie sono particelle di plastica fabbricate intenzionalmente come tali e aggiunte ad alcuni prodotti (come i granuli abrasivi nei cosmetici). Le microplastiche secondarie si formano durante l’uso e lo smaltimento di prodotti in plastica (p. es. abrasione degli pneumatici o dei tessuti sintetici durante i lavaggi) oppure in fase di decomposizione delle macroplastiche in microplastiche
approfondimenti
Dal Fiume al Mare
La raccolta dei rifiuti plastici nelle acque interne, prima che arrivino al mare, può diventare oltre che un intervento efficace per ridurre gli impatti ambientali e igienico-sanitari del river e marine litter, un’opportunità concreta che persegue gli obiettivi dell’economia circolare, attraverso la creazione di una filiera virtuosa di riciclo e recupero delle plastiche raccolte. Il monitoraggio dei rifiuti presenti nei fiumi, nel corpo d’acqua e sulle rive, inoltre può permettere di quantificare il contributo terrestre al marine litter e individuare quali attività e settori sono principalmente responsabili della produzione di river litter. In questo modo sarà possibile elaborare azioni mirate di prevenzione.
Perché monitoriamo e cerchiamo di ridurre la plastica presente nei fiumi?
I rifiuti marini provengono per circa l’80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani. Inoltre, l’intercettazione dei rifiuti plastici nei corsi d’acqua è potenzialmente più facile ed economica del recupero in mare e previene la loro degradazione causato dall’azione dell’acqua salata, facilitando così il riciclo.
Quali macroplastiche galleggianti si ritrovano in Po?
La quota più rilevante in termine di peso del rifiuto plastico galleggiante captato è rappresentato prevalentemente dal polietilene, proveniente da fusti utilizzati in ambito agricolo e industriale, e da contenitori per i liquidi in polietilene tereftalato.
Quali microplastiche si trovano principalmente in Po?
I principali polimeri che compongono le microplastiche ritrovate sono quelli di maggior utilizzo e consumo in campo civile e industriale, quali: polistirene espanso, polietilene, polipropilene, polistirolo e poliammide.
Negli ultimi decenni la produzione e il consumo di oggetti in plastica ha visto una crescita esponenziale e ha prodotto fenomeni di inquinamento sulla terraferma e in mare. La dimensione globale del fenomeno non risparmia nemmeno i nostri mari. Diversi studi, infatti, hanno confermato la criticità della situazione anche nel Mediterraneo, aggravata dalle sue caratteristiche, che ne fanno sostanzialmente un bacino chiuso.
Secondo stime UNEP, nel Mediterraneo circa l’80 % del marine litter proviene da fonti terrestri. Si presume infatti che un’alta percentuale di rifiuti in ingresso nel mare sia portata dai corsi d’acqua, anche se ad oggi non è nota né la quantità né la composizione.
Lo sforzo verso la minimizzazione della quantità dei rifiuti che giungono in mare passa inevitabilmente attraverso la corretta individuazione delle fonti di produzione sulla terraferma, oltre che alla sensibilizzazione dei cittadini per una attenta raccolta differenziata.
I progetti coordinati da AdBPo sulle micro e macroplastiche interessano direttamente il fiume Po, il principale corso d’ acqua italiano, e si prefiggono l’obiettivo di stimare con attività in campo i quantitativi realmente veicolati fino al mare Adriatico.
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