Beatrice Bertolo ed Elena Barbieri di Autorità di bacino distrettuale del f. Po hanno presentato, il 15 settembre 2021, lo stato di avanzamento delle attività dei progetti INTERREG boDEREC-CE e Manta River alla prima sessione  “Water Safety plans, COVID-19, contaminanti emergenti” del convegno “Acqua Sicura”, organizzato da ARPAE Emilia-Romagna e OGER (Ordine regionale dei Geologi Emilia-Romagna) in concomitanza della 23° fiera internazionale GEOFLUID 2021, presso Piacenza EXPO (https://www.geofluid.it/) nei giorni 15-18 settembre 2021.

Beatrice Bertolo ha illustrato le attività in corso per il progetto INTERREG boDEREC-CE (board for DEtection and assesment of pharmaceutical drug REsidues in drinking water – Capacity building for water management in CE – https://www.interreg-central.eu/Content.Node/boDEREC-CE.html), in particolare quelle riguardanti l’area pilota italiana del progetto, rappresentata dal bacino idrografico del fiume Po, monitorato presso l’impianto di potabilizzazione gestito dal Gruppo Hera a Pontelagoscuro (FE), in chiusura idrografica di bacino. Le attività di monitoraggio, supportate dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano (DICA-PoliMi), Hera ed Arpae-ER, sono state svolte lungo la filiera di trattamento dell’impianto, mostrando la capacità di rimozione dei contaminanti emergenti dei diversi trattamenti e quella complessiva dell’intera filiera di trattamento. Sono stati presentati anche i primi risultati di una sperimentazione parallela, condotta dal DICA-PoliMI nel medesimo impianto, per valutare l’efficienza di rimozione dei contaminanti emergenti in diverse condizioni operative del trattamento di ozonizzazione.

Elena Barbieri ha invece presentato tutti gli aspetti salienti e le conclusioni del progetto MANTA River sul monitoraggio ed analisi delle microplastiche in 4 stazioni del fiume Po (https://www.adbpo.it/manta-river-project/), svoltosi durante il 2020 in collaborazione con ARPAE, l’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente della Facoltà di Ingegneria) e AIPO. Sulla base degli ottimi risultati raggiunti, è stato presentato anche il futuro approfondimento conoscitivo, che partirà a breve e prevede un aumento delle sezioni di monitoraggio lungo il fiume Po, e l’aggiunta di altri punti di monitoraggio su cinque affluenti ritenuti significativi per il loro contributo al carico di microplastiche, quali il Tanaro, Ticino, Lambro, Mincio ed Enza. Per garantire lo svolgimento di queste ulteriori attività saranno coinvolti anche l’Università degli studi di Milano (Dipartimento di Bioscienze) e l’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese. Al monitoraggio delle microplastiche seguirà l’analisi delle materie prime che le compongono e la valutazione della relazione tra tipo di microplastica e forma, per identificare le principali sorgenti di emissione di tali particelle.