Per tenere alta l’attenzione di cittadini e istituzioni sulla necessità di mitigare gli impatti crescenti della crisi climatica, di proteggere e ripristinare i nostri fiumi – come corridoi ecologici fondamentali, il progetto Europeo Life Climax Po aderisce al Big Jump, la campagna dell’European Rivers Network che si celebra dal 2002 e che complessivamente ha visto la partecipazione di circa 200.000 persone con oltre 2.000 eventi in 34 Paesi.
Diversi gli appuntamenti che si sono svolti nel distretto del fiume Po, tra passeggiate naturalistiche, dibattiti e salti simbolici nel fiume.
Il progetto LIFE CLIMAX PO, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea si impegna a migliorare l’adattamento climatico nel distretto del fiume Po attraverso una gestione climaticamente intelligente delle risorse idriche e l’implementazione delle misure della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti climatici (SNAC), coerentemente con il più recente Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC). Tra le numerose attività, lavora per salvaguardare gli ecosistemi fluviali studiando l’implementazione di una rete di infrastrutture verdi-blu nel territorio per ridurre il rischio alluvionale e preservare i molteplici servizi ecosistemici che possono fornire ambienti come le zone umide. Avere una continua rete verde nel territorio, costituita da aree ripariali vegetate e aree umide consente maggiore spazio per l’espansione dei fiumi in caso di piene e alluvioni, limitando le esondazioni in territori critici, fornendo allo stesso tempo un habitat per molte specie animali e vegetali, oltre che benefici culturali e sociali per la popolazione (spazi ricreativi, opportunità per attività fisica, raffrescamento).
“Deve essere chiaro a tutti che ci troviamo dinnanzi ad un cambiamento epocale che deve essere affrontato con la giusta visione – dichiara Francesco Tornatore, Dirigente dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdbPo) e responsabile dell’esecuzione del progetto Life Climax Po. “Questo vuol dire che non possiamo permetterci di continuare a ragionare secondo i soliti schemi e che dobbiamo essere pronti ad accettare il fatto che per adattarci alle nuove condizioni ambientali e a quella che sarà con molta probabilità la nuova normalità, dovremo riadattare il nostro modello di gestione del territorio, che ormai non è più in grado di conciliare la variabilità dei fenomeni meteorologici estremi, che provocano siccità ed alluvioni, con le aspettative sociali ed economiche delle nostre comunità. Tra gli obiettivi principali di Climax Po c’è proprio quello di creare una nuova consapevolezza nei cittadini, perché per fronteggiare l’emergenza climatica e garantire la transizione verso un nuovo modello di gestione del territorio e delle risorse naturali e di quelle idriche, in particolare, occorrerà il contributo di tutti gli attori in gioco”.
“È sempre più evidente quanto i cambiamenti climatici in atto stiano accelerando ed aumentando di intensità con forti impatti sul territorio, la gestione e tutela dell’acqua diventa sempre più fondamentale per la salvaguardia sia degli ambienti naturali. La gestione delle risorse idriche deve cambiare in modo integrato e sistemico, mettendole al centro di piani di adattamento che dovranno accompagnare le azioni di mitigazione necessarie per rallentare il cambiamento climatico. – dichiara Francesco Occhipinti direttore di Legambiente Emilia Romagna – I cittadini e la società civile in generale andranno maggiormente coinvolti e responsabilizzati anche con l’applicazione di strumenti di partecipazione adeguati, sarà sempre più importante lavorare in maniera sinergica istituzioni e cittadini.”
“I Consorzi di bonifica, in questo caso il CER – dichiara Raffaella Zucaro coordinatrice regionale di ANBI e direttrice del Canale Emiliano Romagnolo – oltre a svolgere i servizi primari per il territorio di sicurezza idraulica e approvvigionamento idrico svolgono un’importante funzione ambientale ed Acqua Campus Natura, all’interno del Parco del Delta, ne è un esempio tangibile e virtuoso che, anche grazie a questa iniziativa nell’ambito del progetto Life Climax Po, si fa conoscere per il suo rilevante contributo alla difesa dell’habitat e della biodiversità.”